martedì 3 agosto 2010

Oratorium

Non può
l’uomo
non credere
Non può
essere la fine
la morte
C’è bisogno
d’una stampella
cui aggrapparci
con annaspanti braccia
per sostenere
d’una vita il peso
l’anima
                        Mi dici
                        è per gli altri la vita
Va bene
ma oltre gli altri
voglio vedere
Anche loro
un giorno
più non saranno
                        Allora soltanto chiedi
                        serenità
                        felicità
                        Non pensare
A che serve
felicità?
La falce
al fissato momento
anche
la spiga felice
mieterà
                        Allora?
Un’idea
è necessaria un’idea
da far crescere dentro
per crescere dentro
da nutrire con affetto
da specchiare negli altri
                        Non sono gli altri
                        un’idea?
Un’idea
non è tangibile
Si insegue
non si raggiunge
Di là
Forse
Se ci credi
                        È di Dio
                        l’innato bisogno
Chiamalo Dio
o come altro vuoi
ma credici
È l’idea
che ti cresce dentro
che ti accompagna lungo la via
È il te stesso profeta
che il te stesso vagabondo
brama
                        L’uomo Dio
                        di se stesso
                        per se stesso
                        vate
Forse
Forse l’idea dentro
è l’uomo stesso
Ma non può l’uomo
vivere
senza
                        Senza cosa?
                        Esce il respiro
                        anche senza idea
Il respiro
Non la vita
Non può vivere l’uomo
senza un’idea
Non può

Oratorium
Costruisco l’oratorio
il tempio di parole
ove dell’oltre
nella speranza
una preghiera
nell’immensità elevo
Sola orazione
per salvare
l’idea dentro

                        Pöetae
                        Ora pro nobis
                        Amen


Genova, 28.05.1991

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