Non può
l’uomo
non credere
Non può
essere la fine
la morte
C’è bisogno
d’una stampella
cui aggrapparci
con annaspanti braccia
per sostenere
d’una vita il peso
l’anima
Mi dici
è per gli altri la vita
Va bene
ma oltre gli altri
voglio vedere
Anche loro
un giorno
più non saranno
Allora soltanto chiedi
serenità
felicità
Non pensare
A che serve
felicità?
La falce
al fissato momento
anche
la spiga felice
mieterà
Allora?
Un’idea
è necessaria un’idea
da far crescere dentro
per crescere dentro
da nutrire con affetto
da specchiare negli altri
Non sono gli altri
un’idea?
Un’idea
non è tangibile
Si insegue
non si raggiunge
Di là
Forse
Se ci credi
È di Dio
l’innato bisogno
Chiamalo Dio
o come altro vuoi
ma credici
È l’idea
che ti cresce dentro
che ti accompagna lungo la via
È il te stesso profeta
che il te stesso vagabondo
brama
L’uomo Dio
di se stesso
per se stesso
vate
Forse
Forse l’idea dentro
è l’uomo stesso
Ma non può l’uomo
vivere
senza
Senza cosa?
Esce il respiro
anche senza idea
Il respiro
Non la vita
Non può vivere l’uomo
senza un’idea
Non può
Oratorium
Costruisco l’oratorio
il tempio di parole
ove dell’oltre
nella speranza
una preghiera
nell’immensità elevo
Sola orazione
per salvare
l’idea dentro
Pöetae
Ora pro nobis
Amen
Genova, 28.05.1991
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