giovedì 18 ottobre 2012

Sole sul cavalletto


Ecco qui, in quest’opera del “Pictor optimus”, l’eterna utopia-incubo dell’uomo: possedere, controllare la natura. In toto.
De Chirico simboleggia ciò con un sole e una luna (cioè quella parte di natura che, pur vicina e comune, più è intangibile e sfuggente) tenuti al guinzaglio. Guinzaglio che li blocca a una stanza, quella del pittore, che precisa e definita nei suoi elementi è però simbolica delle “stanze dell’anima” che tutti abbiamo.
L’incubo è accentuato dalla doppia presenza di sole e luna: oltre che nella stanza anche in cielo, ma sempre con il guinzaglio a limitarne la libertà.
Questi astri possono anche essere visti come metafore dell’essere umano: noi, uomini, desiderosi (almeno inconsciamente) di librarci in alto ma legati a terra dalle nostre convenzioni e ipocrisie.
Ultima notazione: il sole e la luna nel cielo sono neri.
Nero. Lutto siderale.
La speranza è negata.


Genova, 24.04.1993


Giorgio De Chirico, “Sole sul cavalletto”, dipinto, 1973, Fondazione Isa e Giorgio De Chirico, Roma 

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