mercoledì 30 giugno 2010

Tradurre

Tradurre
una lettera
un libro
Suona bene
il risultato

Traduttore-traditore
    Aber die Übersetzung
    stimmt
    klingt
    singt

Italiano
tedesco
Tutta musica

Tradurre
La vita

Non è più vita
Solo in italiano
suona
canta
vive
    Kein Leben auf Schwäbisch


Würzburg, 25.08.2003

lunedì 28 giugno 2010

Un buco nel cuore

Un buco nel cuore
galleria sanguinante
aperta
su nuovi sentimenti.


Duisburg, 28.06.2010

sabato 26 giugno 2010

Nebbia

Sale la nebbia
dalla valle
copre le vette
copre i pensieri
dolce ovattato
oblio
nulla sopra
nulla sotto

Nulla dentro


Gotthardpass, 19.08.2006 

venerdì 25 giugno 2010

Voce di ali

Lungo l’Isar
lungo il canale
voce di ali
un passerotto forse
o un altro esserino
E non vedo
più l’Isar
la mente cammina
indietro
ritorna
rivedo un ragazzo
la mattina
scendere da Preli
vetta spoglia
ruscello senz’acqua
e tra gli alberi
lì di fronte
voce di ali
Un passerotto forse


München, 17.03.2004 

mercoledì 23 giugno 2010

Bagliore

Sopra le nuvole
un bagliore
acceca l'occhio
riflesso di un mare
d'ovatta


Berlin, 07.05.2010

martedì 22 giugno 2010

12 novembre 1994

S’alza un popolo
oltre sé stesso alfine
guarda
tuona il battito
di cuori a milioni
un cuore solo
Rivive furente
l’anima
partigiana


Genova, 15.11.1994

lunedì 21 giugno 2010

Vento

Vento scompiglia
respiro di Genova
tra l’azzurro
e il bianco
di un cielo
che il mondo invidia


Genova, 31.03.2005 

sabato 19 giugno 2010

Sentimento gattopardo

Tutto cambia
Nulla cambia

I sentimenti
sono gattopardi


Köln, 19.06.2010

venerdì 18 giugno 2010

Arthur Rimbaud

Viaggi
sul tuo ebbro battello
musa ispiratrice
di noi naufraghi d’oggi
ubriacatici
delle tue parole


Genova, 18.03.1991 

giovedì 17 giugno 2010

Tornerà l'inverno

Tornerà l'inverno anche per te
non lo sai
non lo senti ancora
ma ti mancherà un giorno
chi attraversa
mezzo paese
solo perché
preoccupante
suonava la tua voce

Tornerà l'inverno anche per te
non lo vedi
non lo vedrai forse
ma sentirai il freddo dentro
la paura di essere sola
non avrai più il coraggio
all'alba
di svegliare chi dava sicurezza
Nel tuo letto il gelo

Tornerà l'inverno anche per te
non lo riconoscerai
certo che lo riconoscerai
vuote in mezzo alla folla
troverai le strade
un successo dietro l'altro
ma rimane solo il gusto del fallimento
e guarderai indietro
piangerai anche tu

Tornerà l'estate anche per me
Senza di te



Stuttgart, 14.10.2002 

mercoledì 16 giugno 2010

Nudo di donna

Scendo per le tue valli
risalgo le tue vette
nel mio viaggio in te
mi tuffo nei tuoi laghi
Ecco
ora sono in te
ora sono te
Non posso restare
devo partire
Addio
Il tuo corpo nudo
accompagnerà
il mio futuro
il mio passato
Addio


Genova, 14.12.1990 

lunedì 14 giugno 2010

Niccolò Paganini

Gemito di un violino
Lancinante ferita
sulla vergine pelle
della musica
Prima di te
armonia e serenità
dopo di te
asprezza e sofferenza
vennero sulle note
Artista,
di natura capriccio,
negato ti fu
d’uomo il nome.
E demonio
dentro di te
dissero agitarsi.
Non era invece,
forse,
la divinità?


Genova, 07.09.1990 

domenica 13 giugno 2010

Quiete

Quiete
Attraverso un portone
dietro
a sorpresa
il verde di un giardino
scroscio d’acqua
Alzo lo sguardo
sopra i tetti
luce
scalda il sole
anche a nord


Augsburg, 25.04.2003 

venerdì 11 giugno 2010

Resta

Guardando
il tuo volto sereno
il tuo sorriso luminoso
vedo
cieli azzurri
e prati sconfinati.
Ma tu esisti?
Ho paura che tu
possa svanire
come un sogno
che al mattino
non si ricorda più.

Ti prego,
resta.


Genova, 1984 (?) 

giovedì 10 giugno 2010

Lezione

Occhi di bimbi
sorridono al sole
carezzano la luna
Lezione che
nessun filosofo
ha mai saputo impartire


Genova, 28.01.1991

mercoledì 9 giugno 2010

Sembra scivolare tra le dita

Sembra scivolare tra le dita
la vita
come sabbia, come rena
al confine incerto
del mare

Come l'umore la marea
s'alza si ritira
e sotto il grigio cielo
d'inverno
requie non trova

Oltre il mare
malinconico
forse la pace


Stuttgart, 21.10.2002

lunedì 7 giugno 2010

Impressioni da un film - Viaggio in treno nella fu Germania Est


Zittau.
Si parte.
Il vapore della sbuffante
motrice
nel cielo terso
oniriche figure
disegna.
Ala ci fanno
alberi
tra loro compagni
eppur solitari.
Cavalli salutano
dell’acciaio il passaggio
ben sapendo
che il loro ritorno
è solo questione
di ore.
Stanotte li sogneremo.
Come sogneremo,
incubo di ieri e di domani,
le miniere
che tolto ci hanno
gli alberi.
Si arriva sulle colline.
Alberi, fiori, e…
E?
E l’atmosfera d’aprile.
Cicogne.
Ecco, ora le rovine.
Rovine dei secoli passati,
rovine di un’utopia morta
come lo spirito
che bambini conquistammo.
Ruscelli, acque limpide.
Miraggio
Di un’anima che forse
non rivivrà.
Bautzen.
Città, borgo forse solo sognato,
castello che
come elmo sul capo
del soldato
un corpo sovrasta
di edifici e case.
Vedo la “civiltà”:
porta il nome di una pizzeria.
Scappo. Scappiamo.
Francoforte sull’Oder.
È confine.
Confine
con l’ieri, con il domani,
con l’anima e con la materia.
I polacchi,
di là,
forse non lo sanno.
È comunque pace,
nel verde,
nell’azzurro.
Qui si può pescare.
C’è già chi getta un’esca
alla propria coscienza.
I rematori
guardano i bambini
sulle sponde.
A vicenda si invidiano.
Cosa c’è da invidiare?
Cerco
dello zio Tom
la capanna.
Mi sveglio:
non è il Mississippi,
incontrare non posso
Tom Sawyer
Huck Finn
Mark Twain.
Eisenhüttenstadt.
Willnitz.
Si cammina.
Acqua fino all’orizzonte.
E oltre?
Oltre c’è il nostro pensiero,
se ancora
siamo in grado di pensare.
Un piccolo cimitero.
Cimitero di guerra,
cimitero di idee e di ideali
di un passato che
vive nel nostro futuro.
La quiete opprime
come tutto ciò che è
bene.
In stazione dialoghi
di donne sciocche
di uomini ubriachi.
Niederfinow.
“Le pont de Langlois”.
No, non è possibile :
la Provenza è lontana
ma…
Van Gogh forse no.
Solo un canale:
laggiù l’Oder
laggiù l’Havel.
Piccoli villaggi.
Negozi.
I vecchi ricchi
i nuovi poveri.
“Accetto i tuoi soldi
senza valore,
ti faccio
questa carità,
ma non tornare più”.
Neubrandenburg.
La civiltà ci saluta
con la sua sinfonia
di fumi, rumori, metalli.
Vedo distruggere
carri armati.
Come combatteremo le guerre che domani
i costruttori di pace
scateneranno?
Non voglio saperlo.
Demmin.
La meta è prossima,
la politica è sul treno.
I giornali si sono presi il disturbo
di portarcela.
“E ora, Herr Kohl?”
Preferisco d’amore e d’arte
parlare.
Ma le leggi hanno deciso
che amore e arte
retaggi di un medievale passato sono
di una dittatura dello spirito
che bloccato ha il progresso.
Così li hanno
aboliti
e ora soli e freddi
siamo finalmente liberi
di morire.
Stralsund.
Rügen.
Splendida isola
nella pace del nord,
un’isola
circondata dalle tempeste
della mia mente.
Roccia,
spiaggia,
verde.
E un faro
per non perdersi negli abissi
delle domande senza risposta.
Musica nelle mie orecchie.
“La petite fille de la mer”.
Vangelis
accompagnò qui
Van Gogh.
Non è ancora finita.
Esco nella notte
coi pescatori.
Forse riuscirò a far abboccare
la vita.
O forse no.
Ancora musica.
Coi piedi per terra, ora.
Il mare
non vedo più.
Tanti saluti.


Genova 25.10.1990-02.11.1990

domenica 6 giugno 2010

Vitebsk-Harar

Nero
Nero
Nero
Notte fonda
Persa la speranza
Dissolvimento
Della coscienza

Nero
Dal nero
Lampo di guerra
Teschio
Nero
Monito


Rivoli, 01.10.1994


Enzo Cucchi, “Vitebsk-Harar”, dipinto su metallo, 1984, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli

venerdì 4 giugno 2010

Serenità

T’affidi alle mie braccia
finalmente
sorridi serena
E tuffandomi nei tuoi occhi
io sono felice


Genova, 11.02.1991

giovedì 3 giugno 2010

Italia

Maltrattata violentata
senza guida
derubata
anche della speranza.
Inani atrofici
si muovono i tuoi
figli.
Di mamma Italia
dimentichi.


Köln, 24.05.2010

mercoledì 2 giugno 2010

Lampi - XIV

Bagliore
Esplosione
Fine inizio
Continuità
Luce buia


Stuttgart, 27.02.2003