Perdono

Io che volevo

incatenare

sogni e sentimenti

per poi gettarli

via,

ho deciso

di ridar loro

libertà

senza chiavi e lucchetti.

Li ho liberati

perché

ho pensato a te

ai tuoi sogni

ai tuoi sentimenti.

Che avevo deluso.

Così è caduta

la scorza dura

del mio cuore.

Ora torno a te

umile

per chiedere perdono.

Genova, anni '80

Dove sei

Solo in un angolo di mondo

penso a te

Nel mio cuore solo tu

non questa immensa solitudine

Mi siedo

su un pezzo di questa terra,

mi fermo

a pensare guardare cercare

Ma il mio cuore corre a te

Alzo gli occhi

e guardo le stelle

chissà non mi dicano

dove sei

Genova, anni '80

Cerco

Lunghe teorie di case

case con tanti occhi

case senz’anima

Strade dritte e lisce

su cui corre acciaio

metallo freddo senza cuore

Cerco

un albero

un fiore

un sorriso

Cerco

Troverò?

Genova, anni '80

Prati verdi

Prati verdi

e limpidi ruscelli,

vette come lame

al posto

della grigia

giungla di cemento

sogno

Che silenzio

serenità attorno

a pascoli e case

contrasto

raggelante col rumore

della città

della frenesia

Mi sento aquila

come stambecco

tra le rocce

salto

Magnifico sogno

Splendente

È pace

dall’anima stanca

cercata

La mia stanza

chiusa più non

è

racchiude

prati e boschi

Sogno

Finalmente sereno

Genova, anni '80

Sogno e realtà

Ho visto

in sogno

una ragazza occhi di giada

specchiarsi

nel cristallo

di un lago

e oltre lo smeraldo

della foresta

un ragazzo

abbracciare il vento del sud

sorridere al mare

dall’alto

d’una solitaria scogliera

Finito

il sogno

non c’è che grigio in città

nessun lago

niente scogliere

non vedo

sorrisi e

occhi di giada

Per le strade

solo

cemento

fumo rumore

Ragazze già vecchie

Ragazzi ormai spenti

Genova, anni '80