La vita

Insensato senso
destinato solo
a respirare


Köln, 07.08.2013

La mattanza

Rosso sangue
il mare
perfetta metafora
della vita


Köln, 12.06.2013

Aligi Sassu - La Mattanza - 1951, Olio su tela - GAM, Galleria civica d'arte moderna, GE-Nervi

Levensavond

Con triste dolcezza
insieme
si affronta
la fine del cammino

Brugge, 02.06.2013 - Köln, 11.06.2013

Edmond van Hove, "Levensavond", olio su tela, 1905, Groeninge Museum, Brugge

Danuta

Se solo
altrove
ci fossimo conosciuti


Brugge, 01.06.2013

Sonetto n° 1

Un cuore nudo, fuori l’immenso

dominio di dolore e speranza.

Lontano da tutto triste ripenso

al cammino per la mia spoglia stanza

Nell’oscuro dell’anima mia

un lume per domani anelavo.

Anima persa tu cercavi la via

proprio dove io solo brancolavo.

            E fu così la luce!

            Mentre sera imbruniva

            i tuoi occhi di lago,

            nel mio fondo pelago

            ardean. E io scopriva

entro te la mia pace.

Genova, 14.05.1991

A Valentina

Vagavo nella notte

cercavo un porto sicuro
ove ancorare il mio cuore
e appagare
il mio desiderio di pace
Poi tu
faro che lampeggia
nella nebbia
invitando
all’approdo
Tu
disperata ragazza mia
che aspettavi me
per ricostruire
le tue fondamenta
Ecco,
io approdo,
getto l’ancora
e sarò anch’io
ora per te
porto sicuro
solida fondamenta

Genova, 19.03.1991

Valentina

Due macchie azzure

rubate dal cielo più

infinito

che c’è,

da un’anima

mi guardano

profonda come il mare

Mare che

non riesco a scandagliare

Genova, 26.01.1991

Sonetto d'amore

Mentre la città si addormenta e

Lentamente le luci si spengono

I pensieri miei, tanti, si rincorrono

E sai, amore, sono tutti per te.

Ripenso a quando tu mi baciavi,

A tante mie notti insonni perché

Non riuscivo a non pensare a te

Che sempre “Ti amo” a me ripetevi.

Ora, amore, tutta questa dolcezza

Di sentimenti è già finita.

Mi hai detto “Ciao” e sei andata via.

Potrò dimenticarti ragazza mia?

Non credo possa farlo in una vita.

Per colpa tua c’è solo tristezza.

Genova, anni '80

Praga

Vecchia signora decadente
col trucco sfatto
affascinante da lontano
meglio non vederti
da vicino


Praha 31.03.2013 - Köln 02.04.2013

Perdono

Io che volevo

incatenare

sogni e sentimenti

per poi gettarli

via,

ho deciso

di ridar loro

libertà

senza chiavi e lucchetti.

Li ho liberati

perché

ho pensato a te

ai tuoi sogni

ai tuoi sentimenti.

Che avevo deluso.

Così è caduta

la scorza dura

del mio cuore.

Ora torno a te

umile

per chiedere perdono.

Genova, anni '80

Dove sei

Solo in un angolo di mondo

penso a te

Nel mio cuore solo tu

non questa immensa solitudine

Mi siedo

su un pezzo di questa terra,

mi fermo

a pensare guardare cercare

Ma il mio cuore corre a te

Alzo gli occhi

e guardo le stelle

chissà non mi dicano

dove sei

Genova, anni '80

Cerco

Lunghe teorie di case

case con tanti occhi

case senz’anima

Strade dritte e lisce

su cui corre acciaio

metallo freddo senza cuore

Cerco

un albero

un fiore

un sorriso

Cerco

Troverò?

Genova, anni '80

Prati verdi

Prati verdi

e limpidi ruscelli,

vette come lame

al posto

della grigia

giungla di cemento

sogno

Che silenzio

serenità attorno

a pascoli e case

contrasto

raggelante col rumore

della città

della frenesia

Mi sento aquila

come stambecco

tra le rocce

salto

Magnifico sogno

Splendente

È pace

dall’anima stanca

cercata

La mia stanza

chiusa più non

è

racchiude

prati e boschi

Sogno

Finalmente sereno

Genova, anni '80

Sogno e realtà

Ho visto

in sogno

una ragazza occhi di giada

specchiarsi

nel cristallo

di un lago

e oltre lo smeraldo

della foresta

un ragazzo

abbracciare il vento del sud

sorridere al mare

dall’alto

d’una solitaria scogliera

Finito

il sogno

non c’è che grigio in città

nessun lago

niente scogliere

non vedo

sorrisi e

occhi di giada

Per le strade

solo

cemento

fumo rumore

Ragazze già vecchie

Ragazzi ormai spenti

Genova, anni '80

Un'ombra

Un’ombra mi segue

È la mia ombra

Mi atterrisce

è sui muri

sulle strade

sui marciapiedi

impalpabile

trasparente

Non è niente

la mia ombra

E mi fa pensare

a me

alla vita mia

e tutto vedo

impalpabile

trasparente

Non sono niente

Capisco

credo

di essere pure io

ombra

la mia vita solo un soffio

Ombra

Genova, anni '80

Ti amo

Non esistono parole

che esprimano l’immenso

Non esistono frasi

che spieghino un sentimento

Non esistono discorsi

che possano dirti quanto ti amo

Genova, anni '80

Speranza

La speranza

è una luce

nelle tenebre

La speranza

verrà

Genova, anni '80

Il sorriso di un bimbo

Un sorriso

illumina il volto

di un bimbo.

È bello quel sorriso.

Perché spegnerlo?

Genova, 1985

Sogno (198x)

Un sogno

è un barlume nelle tenebre

una briciola d’infinito

la speranza in un mondo migliore

Un sogno

è niente

è tutto

Può rallegrare il cuore

come una bolla di sapone

fa ridere un bambino

È la serenità

che aiuta a scordare

la durezza della vita

Genova, anni '80

Bambina

Nei tuoi occhi vedo la gioia

Sulla tua bocca vedo un sorriso

Nella tua mente scopro l’ingenuità

In te riscopro l’infanzia

Genova, anni '80

Sconfitta

In fondo alla strada

vedo una casa

Dopo tanta fatica

dopo essermi perso

e ritrovato

vedo una luce

Forse raggiunta

è la meta

Sembra un vecchio film

Bianco e nero

Fritz Lang

La meta

Finalmnte trovo

ciò che cercavo

credo

Come un esploratore

alla fine del cammino

Ma

se trovo

io perdo

Finirà

questo tendere a qualcosa?

Questo vedere

sempre cammini

mai mete?

Forse trovare

è la sconfitta

Genova, tra il 05.03.1990 e il 29.05.1990

Il solitario

Camminava in mezzo

al mondo

senza fermarsi

senza guardare

Uomo solo

fendeva

la vita

cercando qualcosa

Due lame di ghiaccio

gli occhi

Fissi

forse morti

Una sola

parola

dalle sue labbra

Perché?

Genova, tra il 05.03.1990 e il 29.05.1990

Sonno

Mi addormento

trasportato

negli eterei

reami

di ciò che è

ma quando,

svegli,

ne parliamo

sappiamo solo dire

che non è.

Infinitamente

più desiderabile

la realtà

che sta

oltre la realtà

Sensazioni

di vita vera

e non

tracotanza di ciò

che non si

capacita

di essere

rovina

Sonno

inganno per la nostra

ingenuità

portatore di

desiderio,

di ciò che mai

uomo

potrà avere

Valtournenche, 31.12.1990

Hysteria

Urlo

in mezzo al biancore

la neve

solo neve

intorno a me

nessuno sentirá

o forse

soltanto qualcuno

Urlo

è per ricordarmi

di essere

vivo

Valtournenche, 31.12.1990

Stanchezza

Stanco

di camminare incontro

al futuro

tra le tue dolci braccia

mi rifugio

Porto

ove io,

naufrago della vita,

ristoro trovo

Morbido cuscino

il tuo corpo

per il mio capo

fattosi pesante

Ti ammiro

e mi dico,

finalmente tuo,

eterna madre

Genova, 20.12.1990

Libertà

Scappando

dalla buia prigione

della mia mente

trovo

la tanto agognata

libertà

Pazzo

mi realizzo

e derido

la normalità

Genova, 14.12.1990

Senza titolo (1990)

Fermati,

sconosciuta nella notte!

Domandare

ti voglio

dove porta il buio.

Genova, 28.09.1990

Visione

Aggrappato a una scheggia

d’universo

che viaggia

alle soglie del terzo millennio

verso

il cono d’ombra

dell’eclisse definitiva

improvvisamente vedo

nel vuoto

una cattedrale di luce

puro fuoco l’altare

E io

braccia aperte

ad accogliere

l’infinito

Genova, 07.07.1990

Diario di un pazzo

L’altro giorno

per mille lire

ho comprato la luna

Dolce visione

nella notte

sole che non scalda

il mio sogno

Sono nato

mille volte

forse questa

è l’ultima

Non posso volare

ma che importa?

Vivo una vita

ricca

ricca di nulla

Son felice

così

La follia

è

la mia guida

Genova, 05.07.1990

Mors spemi secunda

Speravo

nel tornare

della vita

Dicevo

che il mio cuore

di nuovo

avrebbe visto

il sole

No!

Illusione

di allucinata

fantasia

Trucco

di un perfido

sciamano

che

la vita

come feticcio

mostra

No!

Non esiste

la vita

Genova, 31.05.1990

Tristezza

Si perde

un’amicizia

nel buio

dell’egoismo

Muore

così

un po’ di me

            a Elisabetta

Genova, 02.02.1990

Rabbia

Esplode la rabbia

nel cuore

mentre osservo in te

l’uomo che in gabbia

morente si dibatte

Piangi amre lacrime

perché non sai

reagire

perché reagire

non puoi

E distrutto

su te stesso

ti abbatti

schiacciando la tua ombra

Ma vivi

in me in noi

e la tua rabbia

nostra rinascerà

Sopravvivi

e domani riderai

Genova, 05.04.1991

I tre tempi della vita

Passato

Dietro le spalle

tortuosa

la strada percorsa

Ogni curva

un'avventura 

Errori

successi

altro

Guardo indietro e rivedo

un uomo

un ragazzo

un bambino

che ha sofferto

che ha gioito

Tornano i ricordi

Paura no

Il passato non può

far paura

Futuro

All’orizzonte

non riesco a distinguere

guardo

Guarda con me

aiutami a capire

se quel ponte

sul nulla sospeso

può essere percorso

verso qualcosa

Luce

davanti a me

mi invita

verso il futuro

E mi scopro

desideroso

di fremere domani

Risveglio

Apro gli occhi

oggi

Stagliati in lontananza

sfocati

passato e futuro

più non mi riguardano

Mi rimbocco le maniche

il presente

costruisco

Genova, 31.03.1991